sabato 17 novembre 2012

Valigie, bora e meraviglia

Pubblicato da Psy alle 23:57 2 commenti
Dopo un anno di vagabondaggio lavorativo, la pacchia è finita. Era giunto il momento di fare una scelta, quella definitiva. Le idee su cosa fare della mia vita erano poche, ma ben confuse. Avrei voluto proseguire gli studi, ma che cosa fare e dove erano quesiti a cui non trovavo risposta.
Vorrei poter dire che la mia sia stata una scelta razionale, ma sarei una gran bugiarda. È stata proprio una scelta di pancia, di quelle che, pensandoci a posteriori, hanno un sacco di motivi di esistere, ma nessuno di essi è stato quello decisivo, perché il vero motivo è stato il suono rassicurante del cellulare quando non sapevo esattamente cosa fare. All'improvviso, quando iniziavo a disperare, quei 2,5 pollici di schermata sembravano racchiudere la chiave dell'intero universo.
Meno di un'ora dopo, avevo già avvertito parenti e amici e mentalmente preparavo le valigie, raccoglievo le idee, organizzavo le ultime cose da fare. Passate due settimane, scesi dal treno, arrivata a Trieste, pronta per iniziare la mia nuova vita universitaria.
Se ve lo state chiedendo (chi non lo sa già), sì, il mio migliore amico, quello famoso di cui in (quasi) tutti i post precedenti, studia qui, ma naturalmente si tratta di una semplice coincidenza.

Amo questa città, amo la mia nuova facoltà, amo le cose che faccio. È stata la migliore scelta di sempre e tutto grazie ad un semplice SMS con scritto...

A parte il fatto che non ho il micropene...

Scritto da Lui, ovviamente, ma questo lo sapevate già.

lunedì 13 agosto 2012

Cose che accadono in viaggio

Pubblicato da Psy alle 09:57 1 commenti
Al confine tra Croazia e Ungheria.




Io: Certo che è un po' freschetto qua.

Mio fratello: Mi sembra logico che sia freddo. Siamo quasi in Russia!

venerdì 13 luglio 2012

I 10 comandamenti

Pubblicato da Psy alle 11:40 3 commenti
Tu che ci provi...



  1. Non sono un criceto, evita di fare versi indecifrabili per attirare la mia attenzione.
  2. Non fare troppo affidamento sui luoghi comuni: a me non piace essere paragonata al sole, alle stelle, ai diamanti o a qualsiasi altra cosa che sbrilluccichi.
  3. So già di essere meravigliosa, non occorre che continui a ribadirmelo in ogni tua frase.
  4. Se ti dico che non mi interessi, non sto facendo strani giochetti psicologici per farmi desiderare. Non mi interessi davvero.
  5. Frasi come "Il destino ha voluto farci incontrare" suonano bene nei film. Solo nei film.
  6. Hai mai sentito parlare di spazio personale? Conserva una distanza fisica di almeno 50cm dalla mia persona e non pensare nemmeno di sfiorarmi.
  7. Non sono stupida come sembro: se cerchi di saltarmi addosso e poi, quando hai capito che non ci sto, diventi improvvisamente zuccherosissimo e sei interessato a parlare con me e a scoprire cosa c'è aldilà dell'apparenza, è naturale che io dubiti della tua sincerità.
  8. Sproloquiare a vanvera su temi apparentemente filosofici non ti farà sembrare più profondo e, anche se lo facesse, non credere che ci starò con te solo per questo.
  9. Se ti vesti meglio di me, tra noi non può funzionare.
  10. Nel dubbio, non provarci affatto, rischi di piacermi molto di più se non lo fai.

lunedì 9 luglio 2012

Stranezze

Pubblicato da Psy alle 11:54 2 commenti
Per questioni lavorative, di vita sociale, di tempo atmosferico, di asparagi e di immortalità dell'anima, mi ritrovo spesso a vagabondare per il mondo chiedendo ospitalità per la notte a persone più o meno sconosciute.
Lo so che penserete che io sia un po' strana (cosa che finora non avete mai pensato, naturalmente), ma devo ammettere di avere una passione sfrenata per i frigoriferi altrui. Li considero luoghi così pittoreschi. Lascio in eredità a voi e ai posteri la mia personalissima classifica dei tre migliori frigoriferi che ho visitato.

Terzo classificato

Questo frigorifero, che non ho modo di vedere molto spesso, essendo quello di casa mia, è un luogo straordinario. Per qualche bizzarra anomalia cosmica si presenta perennemente vuoto, con al suo interno soltanto qualche fogliolina di salvia e, a random, barattoli di sale o di caffè.

Secondo classificato

Dopo una festa nei pressi di Paesino-sperduto-in-mezzo-ai-boschi, dormiamo tutti a casa di un'amica che abita da quelle parti. Non riesco a resistere alla tentazione di sbirciare nel suo frigo. Se possibile, è ancora più vuoto di quello di casa mia. L'unico oggetto che contiene, infatti, è una caraffa piena d'acqua.
Mi accorgo dunque di avere sete, cosa che fino a quel momento non avevo constatato. Recupero un bicchiere e appoggio la caraffa sul tavolo. Noto che nell'acqua galleggiano microscopici pezzettini di quella che sembra essere muffa. Deduco che la mancanza di sonno mi stia provocando allucinazioni visive e me ne torno a letto, rinunciando all'idea di dissetarmi.
La mattina dopo, al mio risveglio, tutti i presenti sono riuniti intorno alla tavolo e farfugliano meravigliati. Mi chiedo cosa stia succedendo.
Scopro che sono tutti radunati intorno al tavolo in contemplazione della muffa nell'acqua.
Io credevo che fosse impossibile che si formasse la muffa in quelle condizioni. Non riusciremo mai a risolvere il mistero.

Primo classificato

Apro il frigo a casa di un amico. Al suo interno, solo un ferro da stiro.

venerdì 29 giugno 2012

Fallin' in love

Pubblicato da Psy alle 19:36 0 commenti
Ho voglia di innamorarmi, di perdermi negli occhi di qualcuno, di parlare fino all'alba.
Ho voglia di picnic, di gite al lago, di cene improvvisate.
Ho voglia di ridere e di parlare di qualcosa che vada oltre le solite banalità.
Ho voglia di qualcuno che mi conosca veramente.
Ho voglia di lasciarmi sorprendere, di apprezzare le piccole cose, di essere me stessa (nel bene e nel male).
Ho voglia di farti ascoltare le mie canzoni preferite sapendo già che non ti piaceranno.
Ho voglia di ascoltare le tue canzoni preferite e fingere che mi piacciano.
Ho voglia di guardare film stupidi... O di metterli in sottofondo e non guardarli affatto.
Ho voglia di sentirmi bella.
Ho voglia di farmi bella per te.
Ho voglia di fare le cose che faccio sempre, ma pensare che farle con te ha tutto un altro sapore.
Ho voglia di lasciar perdere i giochetti, i sotterfugi, i trip mentali.
Ho voglia di trovare quello che cerco.
Ho voglia di smettere di cercare.


mercoledì 27 giugno 2012

Delirio

Pubblicato da Psy alle 07:30 2 commenti

Lui: Ti va di andare a cena fuori?
Io: Vuoi mettermi all'ingrasso? Vuoi vedermi pesare 180 kg, così poi non ti piacerò più?
Lui: Pensa, saresti 180 kg da amare. Saresti 180 kg di pura morbidezza. Saresti come un'enorme tetta morbidissima da palpare.
Io: Se vuoi palparmi, potremmo lasciar stare la cena.
Lui: Ok.

martedì 26 giugno 2012

Chiedi e ti sarà dato

Pubblicato da Psy alle 13:39 2 commenti
Settimana 1


«Ieri ho conosciuto un ragazzo magnifico. E' moooolto carino, simpatico e anche intelligente.»

Due giorni dopo...

«... Purtroppo l'ho dovuto lasciar perdere. Aveva poche ambizioni, pochi interessi. E poi la sua vita è tutta qua e non gli interessa nemmeno viaggiare, che per quanto mi riguarda è una caratteristica fondamentale. Insomma, non fa per me.»

Settimana 2

«Ieri ho conosciuto un ragazzo magnifico. E' moooolto carino, simpatico e anche intelligente. Ama viaggiare, parla molte lingue, ha tante ambizioni, vuole fare grandi cose nelle vita.»

Due giorni dopo...

«Alla fine ho deciso di smettere di frequentarlo. Lui era troppo adorabile. Era dolcissimo e perfetto. Sembrava un principe azzurro. Andiamo! Io non sono Cenerentola. Un uomo dev'essere anche leggermente stronzo. Tutte queste frasi melense e gli attimi perfetti e pieni di magia mi fanno venire la nausea. In definitiva, non fa per me.»

Settimana 3

«Ieri ho conosciuto un ragazzo magnifico. E' moooolto carino, simpatico e anche intelligente. Ama viaggiare, parla molte lingue, ha tante ambizioni, vuole fare grandi cose nelle vita. Ed è anche leggermente stronzo. E' adorabile, ma senza esagerare. E' perfetto.»

Due giorni dopo...

«Ragazze, è una tragedia. E' troppo. Troppo tutto. E' tutto quello che avevo chiesto. Il mio uomo ideale. Dev'esserci il trucco. Chissà, forse ha una moglie e sei bambini nascosti da qualche parte. O magari è un serial killer. Dev'essere gay, per forza. E se non gli piacessi? Sì, lo so che mi ha chiesto lui di uscire, ma magari l'ha fatto perché non c'era niente di meglio in piazza e... e... Devo smettere di frequentarlo. Ho deciso. Lui non fa per me.»

domenica 24 giugno 2012

La notte bianca

Pubblicato da Psy alle 15:15 5 commenti



20.32 - Scendo dal treno e tento di avviarmi verso Piazza Fiera.
20.45 - Tento di avviarmi verso Piazza Fiera.
20.53 - Raggiungo Piazza Duomo.
20.59 - Resto ferma in colonna dietro Piazza Duomo (sì, a piedi).
21.13 - Riesco infine a raggiungere Piazza Fiera e incontro La Rossa. Decidiamo di avviarci verso un bar 20 metri più in là.
21.16 - Siamo ferme in colonna (sì, a piedi).
21.19 - Riusciamo a raggiungere il bar e ascoltiamo il concerto.
22.52 - Inspiegabilmente, compriamo un grammofono.
23.59 - Una birra volante colpisce le scarpe de La Rossa.
00.12 - Il concerto è tristemente finito, per cui decidiamo di cambiare piazza.
00.36 - La Rossa trova un centesimo ed esulta per la sua buona stella.
01.01 - Un bicchiere di vino colpisce le scarpe de La Rossa.
01.13 - Un gruppo di baldi giovani improvvisa un concerto in mezzo alla strada. Allegri giocolieri decidono di animare l'evento con le loro mirabolanti prestazioni.
01.46 - Ordiniamo una piadina saporita, ovvero con prosciutto e salsa ai funghi. Ci viene riferito che le piadine sono finite, per cui ordiniamo una focaccia coi medesimi ingredienti.
01.52 - La nostra pizza con prosciutto e pomodori è pronta. Evitiamo di indagare oltre.
02.28 - La Rossa trova un centesimo ed esulta per la sua buona stella.
02.31 - Un conoscente, chiaramente in fase di delirio alcolico estremo, mi accusa di essere ubriaca.
02.46 - Un bicchiere di birra colpisce le scarpe de La Rossa. Dichiarazione ufficiale: "Sono ubriaca fino alla punta dei piedi."
03.17 - Vengo abbordata da un ragazzo semi-sconosciuto. "Seguo tutti i tuoi blog, amo il tuo modo ironico di scrivere. Io scrivo poesie. Ti va di uscire una sera per parlare di letteratura, arte e dei massimi sistemi? Così senza impegni".
03.42 - La Rossa trova un centesimo ed esulta della sua buona stella.
03.54 - Ci dirigiamo verso Piazza Duomo per fare colazione.
04.05 - "Tu hai fame?" "No. E tu?" "Affatto".
04.08 - Ci sediamo per terra al centro della piazza con caffè e brioche in mano per fare colazione.
04.10 - Uno strano individuo con la maglietta bianca si avvicina furtivamente a noi e urla "BUH!".
04.11 - Uno strano individuo con la maglietta rossa si avvicina furtivamente a noi e urla "BUH!".
04.14 - Compare una valigia in mezzo alla piazza. Si sospetta sia una bomba.
04.17 - Uno strano ragazzo con una maschera carnevalesca di avvicina furtivamente a noi e urla "BUH!".
04.29 - Un ragazzo ubriaco di avvicina alla valigia e tenta di aprirla. Si addormenta nel tentativo. Risvegliandosi pochi secondi dopo, si guarda intorno disorientato e si allontana.
04.46 - Due ragazze si avvicinano alla valigia e tentano di aprirla. Una terza osserva la scena con terrore crescente. "Ragazze, lasciate stare. Potrebbe essere una bomba. Corriamo". Corrono.
04.54 - La Rossa trova un centesimo ed esulta della sua buona stella.
05.03 - Una spazzatrice stradale compare all'orizzonte e punta dritto verso la valigia. La folla urla piena di rabbia e sconcerto. Il mezzo sterza bruscamente all'ultimo secondo. La folla applaude.
05.24 - Trovo un centesimo. Lo regalo a La Rossa che esulta per la mia buona stella.
05.35 - Un gruppo di giocolieri tenta di aprire la valigia con i piedi.
05.41 - Un ragazzo afferra la valigia e se la porta dietro per qualche metro. Poi ci ripensa, la rimette a posto e si allontana.
05.58 - Un gruppo di giocolieri, questa volta scalzi, riesce ad aprire la valigia con i piedi. La folla radunata intorno alla valigia scopre con stupore il suo contenuto: tre fette di brioche e un elastico per capelli.
05.59 - La valigia viene svuotata e si discute sul da farsi. Si decide all'unanimità di riporre al suo interno una graziosa fanciulla.
06.02 - Alzo lo sguardo e osservo basita un ragazzo che porta via la valigia. Mi chiedo se la graziosa fanciulla si trovi ancora al suo interno.
06.17 - Salgo sul treno pieno di cadaveri ambulanti, pronta per tornare a casa.
06.18 - Inizio a scrivere questo post.
06.20 - Mi addormento profondamente.
15.13 - Mi meraviglio nel risvegliarmi nel mio letto e mi chiedo come abbia fatto ad arrivarvi. Accendo il cellulare, noto il post che non ricordavo di avere scritto. Premo "Pubblica".

giovedì 21 giugno 2012

Film mentali

Pubblicato da Psy alle 10:42 1 commenti
Svegliandomi la mattina ritrovo sul mio cellulare un SMS da un ragazzo conosciuto così tanto tempo fa che non ricordavo nemmeno di avere il suo numero. Da quando ci conosciamo ci siamo visti non più di tre volte al massimo, per cui, incontrandolo ad una festa la sera prima, faticavo a riconoscerlo.
Riporto in seguito lo scambio di messaggi (con le debite correzioni grammaticali, ortografiche e senza tutte quelle x, quelle k e tutti quei segni d'interpunzione in esubero), perché credo che il mondo abbia diritto di sapere.

- Ho visto come mi guardavi ieri sera alla festa. Peccato che ci fosse la mia ragazza, altrimenti...
- Non vorrei deluderti, ma ti fissavo perché stavo cercando di capire chi fossi. Non ti avevo riconosciuto.
- Dai che se non ci fosse stata la mia donna saresti venuta con me.
- Ehmmm... Certo, di corsa.
- Sì, è così.
- Da cosa l'hai dedotto, esattamente?
- Da come mi hai salutato.
- Mi sono leccata le labbra e accarezzata i capezzoli?
- No, ma avevi quello sguardo.
- Ti stai facendo un po' troppi film mentali.
- Ho solo detto che per me è così, poi se non lo è, pazienza.
- Va bene... La verità è che ti sarei saltata addosso.
- Veramente?
- No, sto scherzando.
- No, non scherzi.
- Sì, invece.
- Ho detto di no. Tu mi saresti saltata addosso e basta. Argomento chiuso.
- Come dici tu.

martedì 19 giugno 2012

Will & Grace

Pubblicato da Psy alle 07:30 2 commenti
Mentre cammino sulla corda (sono cose che accadono ogni giorno, no?), si avvicina a me una ragazza dai capelli rossi.

- Credo di averti già vista da qualche parte.
- Sì, sembra anche a me. Forse...
- Ci sono! Tu sei Psy, di Psy e Dio greco! La famosissima non-coppia. Tutti in facoltà facciamo il tifo per voi.

Si gira per parlare con un altro ragazzo qualche metro più in là.

- Hey, Jo, lo sai chi è lei? E' Psy, di Psy e Dio greco! - Parla a un volume tale che tutto il parco ora è al corrente della mia identità.

Il ragazzo corre nella mia direzione, sorridendo.

- Oddio, mi sono sempre chiesto che aspetto avessi. Abbiamo sentito così tanto parlare di te. Ma tu e Dio greco vi siete fidanzati? Abbiamo sentito dire che finalmente siete entrambi single e, come tutti in facoltà sanno molto bene, sono anni che aspettate. Ce l'avete fatta a smettere di essere non-fidanzati?
- Ecco... No, non ancora.





I due ragazzi se ne vanno via delusi, facendomi promettere di scrivere (o mettere gli annunci in facoltà) nell'eventualità che ci siano progessi. E non so perché, ma all'improvviso mi sembra di essere la protagonista di una nota serie televisiva.

venerdì 15 giugno 2012

I giusti

Pubblicato da Psy alle 05:13 0 commenti




C'è una categoria di persone che detesto con tutta me stessa: i giusti.
Non i giusti nel senso di persone buone e oneste, bensì i giusti intesi come "perfetti per me". Quell'odiosa categoria di persone che sembrano prive di difetti sostanziali.
Sono talmente splendidi che, personalmente, mi risulta impossibile non fuggire verso la prima isola tropicale che riesco a raggiungere (anche a nuoto) per non farmi vedere mai più.
In assenza di vie di fuga, l'unica soluzione plausibile è la caccia al difetto perduto e, state pur certi, lo troverò.

giovedì 7 giugno 2012

Dialoghi silenziosi

Pubblicato da Psy alle 23:01 4 commenti
Avvertenze: Prima di iniziare a leggere questo post siete pregati di munirvi di cuffie o altoparlanti e di alzare il volume della meravigliosa canzone che trovate qui sotto, altrimenti rischia di scemare tutta la poesia. Vi avvertiamo, è fortemente contagiosa e non rispondiamo per eventuali crisi deliranti - vostre o di chi vi sta intorno - qualora vi ritrovaste a cantarla per sei settimane consecutive.



Salgo sul treno con la musica nelle orecchie, canticchiando allegramente e saltellando qua e là. Mi siedo e, approfittando del vagone completamente vuoto, improvviso un concerto dal vivo con tanto di cellulare come microfono e borsetta come batteria.

I wanna make you happyyyyyyyyyy

I wanna make you feel aliveeeeeee


All'improvviso con la coda dell'occhio scorgo un'ombra alle mie spalle. Impiego qualche secondo per realizzare che si tratta di un essere umano e qualche altro secondo per accorgermi che l'essere umano in questione si è unito alla mia stupefacente performance canora.
Rendendosi conto che non sto più cantando, l'individuo si ricompone velocemente, si sistema la giacca, si schiarisce la voce e punta nella mia direzione.
Rivolgendomi un'occhiata a metà tra l'imbarazzo e la complicità bisbiglia con voce quasi inaudibile:

"Biglietto, prego."

domenica 11 marzo 2012

Dove sei?

Pubblicato da Psy alle 17:28 2 commenti
Scoprire che non mi dici le cose, che non mi chiami, che non parli con me... Che non faccio più parte della tua vita. Ma come si fa? Mi manchi, mi manchi da morire.
Posso accettare che la gente nella mia vita vada e venga. Ma non tu. Tu sei la mia roccia, l'altra metà di me.


Quante volte abbiamo litigato e poi ci siamo abbracciate e ci siamo accorte di non poter vivere l'una senza l'altra?
Quante volte siamo rimaste sedute su una panchina a parlare per ore, fino a notte fonda?
Quante volte abbiamo pianto insieme?
Quanto volte abbiamo ballato sul tuo letto, ridendo come pazze?


Quante volte... ?

E ora non sono più niente per te.

Solo un'altra sconosciuta.

martedì 6 marzo 2012

Momenti magici

Pubblicato da Psy alle 01:02 3 commenti

Ci sono coppie che si nutrono di romanticismo. Riempiono la loro mancanza di argomenti di conversazione con frasi da bacio perugina. Coprono il rumore dei silenzi imbarazzanti con cicci-cicci e pucci-pucci e bacini, bacetti e baciotti. Nascondono l'insoddisfazione reciproca dietro abbracci e carezzine.
Sì, ve l'ho già detto che sono stronza. Ad ogni modo, io e Lei (eh, vi ho pure detto che mi sono fidanzata, no?), non siamo così. Non è che non ci abbiamo provato, è che a quanto pare non è nei nostri geni, infatti...

Scena 1
- Amore, sei dolcissima, bellissima, perfetta, meravigliosa...
- Sì, ma... Che fine ha fatto poi Michele Misseri?

Scena 2
- Ti amo. No, no, aspetta. Ce la luce spenta. Così non va bene! Rifacciamo, fa' finta che non te l'abbia detto. Accendiamo la luce. Ecco, fai la faccia romantica, amore. Pronta? Bene... Ti amo. Sì, così poteva andare.

Scena 3
- Io ti amo.
- Cosa? Dio ti ama? Sei diventata testimone di Geova?

mercoledì 29 febbraio 2012

Insieme

Pubblicato da Psy alle 08:19 0 commenti
- Mi sono fidanzata.
- Lo so.


- Ti va di vederci? Aperitivo in città e poi andiamo a casa mia per continuare la serata.
- Mi dispiace, ma ormai sono una donna impegnata, non posso.
- Beh, e io ho una nuova trombamica!


- Quando ci vediamo per quella cena che avevamo lasciato in sospeso tempo fa?
- Credo che tu abbia impiegato troppo tempo a deciderti... Non sono più single.
- Cosa? Ma c'ero prima io!

domenica 26 febbraio 2012

Primavera

Pubblicato da Psy alle 12:13 0 commenti

Credevo che non sarebbe mai arrivata, e invece eccola qua. Quando ormai non ci speravo più, la luce e il calore hanno invaso le mie giornate.
Mi sembra di svegliarmi, aprire lentamente gli occhi e accorgermi con meraviglia che il mondo ha cambiato colore.


Io e il Cinico camminiamo per strada.


Lui: Smettila di sorridere, scema.
Io: Non ci riesco.
Lui: Ultimamente sei di una felicità quasi fastidiosa.
Io: È la primavera.
Lui: Qualunque cosa sia, sono contento che tu l'abbia trovata. Mi piace vederti così.
Io: Grazie.


Camminiamo una a fianco all'altro ancora per un po', in silenzio, mentre i tiepidi raggi primaverili scaldano me, lui e la felicità quasi fastidiosa.

sabato 25 febbraio 2012

Tu

Pubblicato da Psy alle 08:09 0 commenti

Mi fai impazzire. Mi fai sentire una tredicenne. Mi fai sentire piccola, ingenua e piena di speranze.
Mi fai battere il cuore che non credevo più di avere, che avevo chiuso in un cassetto buttando via la chiave.

Mi fai sentire speciale e mi fai sorridere quando dici che io invece ti faccio sentire parte del mucchio, perché non potresti mai esserlo.

Mi fai paura, perché non so come, ma hai la capacità di farmi parlare di me stessa e di tutto ciò che preferirei lasciare a marcire in un angolo recondito della mia memoria.
Mi fai stravedere quando parli del tuo mondo e delle tue passioni e ti brillano gli occhi e mi ricordi che un tempo ero viva anch'io.

domenica 19 febbraio 2012

Controllori

Pubblicato da Psy alle 17:06 4 commenti
Su 20 controllori, 19 sono rincoglioniti e 1 è stronzo. I 19 rincoglioniti ve li potete girare come volete. L'ultimo, invece, lo si incontra raramente, con un po' di astuzia gli si può ispirare compassione e farsi fare una multa piuttosto misera ed è il più utile di tutti: in un'unica chiacchierata, infatti, vi fornirà almeno 19 ottimi modi per fregare i suoi colleghi.

venerdì 17 febbraio 2012

The shy guy

Pubblicato da Psy alle 15:16 2 commenti


Lui: Ciao!
Io: Ciao
Lui: Come stai?
Io: Bene e tu?
Lui: Bene... Ti-va-di-uscire-con-me? - Parla talmente in fretta che non capisco una parola di quello che dice.
Io: Come scusa?
Lui: Eh eh, scherzavo. Hai preso paura, eh?
Io: No, veramente, non ho capito.
Lui: V... 'scire... me?
Io: Vuoi che esca con te?
Lui: Sì. Cioè, no, stavo scherzando. Tanto lo so che mi dirai di no.
Io: Stai facendo tutto da solo.
Lui: Allora esci?
Io: 

martedì 14 febbraio 2012

Happy Valentine's day

Pubblicato da Psy alle 21:12 0 commenti
A "grande richiesta " arriva lo speciale San Valentino!

2008
Tradizionalmente, nella ridente cittadina di Trento, il giorno di San Valentino se ci si presenta in coppia al cinema si paga solo un biglietto... Ma noi siamo in tre (tre single sfigatissimi, per la precisione).

- Due biglietti, prego.
- Siete una coppia? - La signora alla cassa ci guarda con aria decisamente dubbiosa e io rischio di scoppiare a ridere. Per fortuna interviene il mio accompagnatore.
- Sì.

La bigliettaia si volta dunque verso l'altro amico.

- Prego?
- Un biglietto... Potrebbe darmi un posto vicino alla tenera coppietta? Grazie.

La signora sospira e scuote la testa.

2009
Primo San Valentino fidanzata. Decidiamo di mutuo accordo di essere contrari a queste smancerie.
Noi non festeggiamo la festa degli innamorati, bensì il carnevale, per cui ci rechiamo in trasferta a Venezia.
A un certo punto lui tira fuori un mazzo di rose, cioccolatini e pensierini vari.

- Credevo avessimo deciso di non festeggiare San Valentino.
- Certo, naturalmente, infatti questi sono per augurarti buon carnevale!

2010
Stiamo insieme da 3 giorni, per cui mi sembra del tutto ridicolo perdersi in romanticherie senza senso, perciò questa volta affronto la situazione di petto e gli proibisco categoricamente di presentarsi con qualsiasi forma di regalo.
Alle 23.59 del 13 Febbraio lui tira fuori una scatola di cioccolatini.

Buon Non-San-Valentino!

2011
Mi rassegno all'evidenza e accetto di scambiare moine e regalini pucciosi.
Lui si presenta con una scatola di baci perugina.
Apro il cioccolatino e leggo la prima frase:

Chiedete al rospo che cosa sia la bellezza e vi risponderà che è la femmina del rospo.

- Amore, mi stai dando del rospo?
- No, certo che no! Aprine un altro, vedrai che andrà meglio.

La poligamia è avere una moglie di troppo. La monogamia lo stesso.


Evidentemente, il fatto che io abbia deciso di accettare San Valentino non significa che San Valentino abbia deciso di accettare me.

2012
Sdraiata su un letto a fianco al Cinico.

- Stella, vuoi metterti insieme a me?
- Ceeeeeeeeerto - Leggere con tono palesemente ironico.
- E quanto vuoi metterti insieme a me, da uno a dieci?
- Due?
- No, dai, è troppo poco.
- Cinque?
- Almeno dieci!
- Ok, dieci.
- Solo?
- Ventordicimila.
- Sì, così può andare. Ora baciami.

lunedì 13 febbraio 2012

L'amica fidanzata

Pubblicato da Psy alle 18:04 0 commenti
Arrivo con la faccia da coma profondo, un sorriso a 32 denti e gli occhi sfavillanti.


D.D.D *: A giudicare dalla tua espressione, direi che ci sono novità.
Io: Oh, sì. Ieri ho conosciuto il ragazzo più fantaspettacoloso di tutta la terra.
D.D.D: Perfetto! Hai preso il suo numero? Chiamalo subito e organizziamo un'uscita a quattro. Potremmo andare a fare l'aperitivo, poi in pizzeria e poi...
Io: Cara, frena. Non so nemmeno come si chiami.
D.D.D: Uffa! Vabbè, intanto che lo scopri... Perché non scrivi al biondino di qualche settimana fa? Credo che il programma vada bene comunque.
Io: Si è fidanzato.
D.D.D: E suo fratello?
Io: Partito per l'Erasmus.
D.D.D: Quello alto che avevi conosciuto al bar?
Io: ...
D.D.D: Il pallavolista?
Io: ...
D.D.D: Quello del negozio all'angolo?
Io: ...
D.D.D: Quello che ha sempre la sciarpetta?
Io: ...
D.D.D: Oh, insomma, hai mille uomini. Scegline uno a caso e facciamo questa benedetta uscita a quattro!





D.D.D. sta per Donna Del Dragone e no, non fa riferimento all'astrologia cinese, ma a una simpatica serie di libriccini per bambini il cui protagonista assomiglia incredibilmente al di lei fidanzato.

Could this be love?

Pubblicato da Psy alle 00:43 0 commenti
Io sono contraria alle relazioni. Non ci riesco, vanno contro la mia natura.
La fedeltà mi riesce particolarmente male. Sono egoista, non sono in grado di anteporre le necessità altrui alle mie. Amo la mia libertà e i legami mi soffocano, mi opprimono, mi fanno sentire in trappola.
E' un mio grosso limite e difetto, ma è così.

Eppure... Cosa succede quando incontri qualcuno che ha i tuoi stessi pensieri? Una persona che capisce il tuo atteggiamento di fronte alla vita. Qualcuno disposto a condividere il tuo desiderio di avventura, anziché ostacolarlo. Cosa succede quando sembra tutto troppo bello per essere vero... E infatti non lo è?

Non mi sento pronta per tutte queste sensazioni. Non mi sento pronta per lasciarmi andare. Non mi sento pronta per correre dei rischi. Non mi sento pronta per vivere quest'avventura... Ma quando mi perdo nei suoi occhi, non occorre sentirsi pronti.

Accade e basta.

venerdì 10 febbraio 2012

Romanticismo

Pubblicato da Psy alle 22:26 2 commenti
Immaginate la scena: io e lui da soli, il tavolo lussuosamente apparecchiato per l'occasione, centinaia di candele che rendono l'atmosfera calda e intima. Apro il forno e ne tiro fuori prelibatezze di ogni sorta, intanto che lui stappa una bottiglia di vino del '46.


Nulla di tutto ciò.


Sul tavolo spoglio giace soltanto una tovaglia di plastica consumata. Tuttavia confido di salvare la situazione puntando sulla qualità cibo.
Metto a bollire l'acqua e nell'attesa iniziamo a guardare un film. Solo mezz'ora dopo mi ricordo di tornare in cucina; butto la pasta nelle quattro gocce di acqua rimaste sul fondo della pentola e ritorno a guardare la TV.

In un momento imprecisato della serata...

- Stella, che fine ha fatto la nostra cena?

Corro in cucina e prendo un piccolo assaggio di quella cosa per metà incollata sul fondo del tegame e per metà ancora cruda poiché rimasta fuori dall'acqua che nel frattempo è evaporata quasi del tutto. 
Mentre mastico, lui continua a parlare, io mi distraggo e... Non ricordo più se fosse pronta.
Prendo un altro boccone con la forchetta e la scena si ripete. 
Decido dunque arbitrariamente che essa deve per forza essere cotta e la scolo.
Sono certissima che ci sia del pesto pronto in frigo... E invece no.
Niente pesto, passata di pomodoro, verdure o qualunque genere alimentare. Non c'è nemmeno l'olio di oliva. L'unica cosa che riesco a rimediare è una microscopica scatoletta di tonno.

- La cena è pronta!

Lui guarda il piatto con aria dubbiosa.

- Mmm... Croccante, questa pasta.
- Oh, no. Ho dimenticato il sale!
- Tranquilla, stella, è (quasi) buono.
- Dici davvero?

Lui scoppia a ridere.

- No. Apprezzo lo sforzo, ma questo tonno è talmente al naturale che sembra quasi vivo. Andiamo in pizzeria?
- Mi hai letto nel pensiero.

Ecco, ora potete fare ritorno all'idilliaca scena iniziale (forse non proprio così, ma ci andava sicuramente molto più vicino).

mercoledì 8 febbraio 2012

The magic number

Pubblicato da Psy alle 20:47 3 commenti
Con un'amica al bar.

Lei: Com'è andato il sabato sera?
Io: E' stato... Interessante. Ho perso il treno per tornare a casa, sono stata abbandonata in un bar dall'amica che mi doveva ospitare e ci è mancato pochissimo che mi ritrovassi a dormire sotto un ponte.
Lei: E come hai fatto a cavartela?
Io: Ho fatto amicizia con un ragazzo...
Lei: Oddio! Non ti sarai mica fermata a dormire da UNO SCONOSCIUTO?
Io: Certo che no. Dopo che ho fatto amicizia con lui, mi ha presentato l'intera squadra di cui fa parte! Erano in nove.

Interviene a questo punto una che passava di lì per caso.

Ignota: Scusa, che cos'hai fatto con una squadra di sconosciuti?
Io (piuttosto in imbarazzo): Mi hanno offerto da bere un bicchierino di vodka alla menta per ciascuno.
Ignota: Quindi nove short drinks. Ok, e poi?
Io: Beh e poi abbiamo ballato moltissimo, con tutti e nove.
Ignota: Ah-ha... E te li sei portati a letto tutti e nove?
Io: Assolutamente no!
Ignota: Wow. Posso avere i loro numeri di telefono, per piacere? E magari anche il tuo, che ne dici?
Io: Certo, naturalmente, ma... Tu chi sei?!

domenica 5 febbraio 2012

Disaster date

Pubblicato da Psy alle 23:47 4 commenti
Lui è il classico errore alcolico. Il genere di ragazzo che non degneresti di uno sguardo senza prima aver tracannato qualche bicchierino di vodka.
Il secondo grosso errore alcolico è stato lasciargli il mio numero di telefono.

Da giorni mi ritrovo una decina di chiamate perse ogni volta che do un'occhiata al cellulare. Gli SMS diluviano. Facebook, MSN, Twitter, YouTube, YouPorn. Ogni mezzo è buono per cercare di contattarmi.
Non si lascia scoraggiare dalle mancate risposte, dal tono seccato con cui gli parlo al telefono, dalle migliaia di scuse (palesi) che tento di improvvisare quando mi chiede di uscire. E' tutto inutile, non si arrende.
Il mio spirito caritatevole - accidenti a lui! - mi impone di dargli almeno una chance. In fondo l'aspetto non è tutto e spesso le prime impressioni ingannano.
... Magari non è così terribile come sembra.

Sono a letto con l'influenza quando mi chiama (ancora) per chiedermi di uscire. Provo a spiegargli che sarebbe meglio rimandare a un altro giorno, ma questa volta è irremovibile, perciò alla fine cedo e ci accordiamo su dove e quando trovarci.
Decidiamo di fare un salto alla miglior gelateria dei dintorni, che dista qualche chilometro da casa mia.

Passa a prendermi in macchina e, per fare colpo, fa il galletto con la sua guida spericolata.
Io non so come dirglielo, ma... Soffro di mal d'auto.
Per fortuna siamo quasi arrivati e conto i pochi metri che mi separano dalla salvezza.
Un secondo! Perché non si è fermato? Sta andando avanti. Non capisco.
Parcheggia dalla parte opposta della città e, con gli occhietti a cuoricino, mormora "Ti va se facciamo una passeggiata?". Il mondo intorno a noi è freddo, il termometro dall'altro lato della strada segna -5°. Apro la portiera e sento il gelo che cala fin dentro nelle ossa. Che idea romantica.
Camminiamo per una mezz'oretta. Lui prova a intavolare un discorso. Io mi limito a grugnire intirizzita.
Arriviamo finalmente in gelateria. Dialogo:

- Domenica potresti venire con me dai miei genitori. Sono simpatici, ti piaceranno.
- No.
- Sai, sono proprio contento. Adesso che ci frequentiamo posso finalmente fare le cose che mi piacciono davvero. Ad esempio potremmo passare il sabato sera a casa, a guardarci un film, senza bisogno di uscire.

Ricordate il primo post che ho scritto su questo blog? Io non posso vivere senza vita sociale! A questo punto iniziavo già a odiarlo.

- Ma dimmi un po', cosa pensi di me? Forse mi sono sbilanciato troppo? E' che mi piaci davvero tanto. E' per questo che ti ho baciata, l'altra sera. Insomma... Non bacio le ragazze per sport, come i ragazzini, per me il bacio ha un significato vero. E quando bacio una ragazza, poi mi ci affeziono.

Sì, lo ripeto ancora, sono stronza. Sono scoppiata a ridere.
Niente paura, sono riuscita a camuffare la cosa e credo che lui non se ne sia accorto.
Sorseggio la mia cioccolata (eh, dopo la romantica passeggiata non me la sono sentita di prendere il gelato) in silenzio per il resto del tempo e poi gli chiedo di riaccompagnarmi a casa.
Lui fa il bulletto alla guida anche al ritorno e la cioccolata dentro di me manifesta la sua disapprovazione.
Ferma la macchina sotto casa mia. Sono verde e sto per vomitare.

- Ci rivediamo domani?
- No!

venerdì 3 febbraio 2012

Ironia della sorte

Pubblicato da Psy alle 21:56 5 commenti
La giornata è stata un disastro fino a adesso. Io e il Cinico abbiamo girato da una parte all'altra del trentino, prendendo clandestinamente treni, autobus e qualunque mezzo di trasporto siamo riusciti a recuperare, nella speranza di mettere insieme un programma decente per la serata. Ma ora... È giunto il momento di far sì che tutte quelle corse siano valse la pena.

Non sono ubriaca, ma mi sento inebriata ed euforica. Invincibile. Ballo da sola, fregandomene del resto del mondo. Non sento e non vedo nulla: siamo solo io e la musica.
Sono talmente persa nel mio mondo che non mi accorgo nemmeno di essere circondata da un gruppo di ragazzi finché il Cinico non me lo sussurra all'orecchio. Mi guardo intorno per la prima volta: vicino a me ci sono 3 ragazzi.
Lo so, sono stronza... Ma per il resto della serata mi sono divertita a sedurne uno, a turno, e quando la situazione iniziava a farsi pericolosa e rischiava di sfuggirmi di mano, scappavo passando al prossimo.
Il Puma, che era uno di questi tre, quando ha capito che gioco stavo facendo, ha lasciato perdere ogni tentativo di approccio nei miei confronti e si è concentrato su un'altra preda, una ragazza dai capelli rossi piuttosto carina. Perciò ho smesso di giocare e sono tornata a ballare da sola nel mio angolino, senza curarmi degli altri.
Sono risorta solo quando ho sentito qualcuno che mi afferrava la mano, mi trascinava in un angolo e mi baciava sulle labbra.
Ero confusa e ci ho messo molto a capire di chi si trattasse. E' stato chiaro solo quando mi sono staccata un secondo e ho colto la rabbia negli occhi del Puma: era la sua preda.

mercoledì 1 febbraio 2012

Uomini odiabili

Pubblicato da Psy alle 00:37 7 commenti
Forse dipende dal mio essere un uomo mancato, da un difetto congenito o da un problema di comprensione di linguaggio, fatto sta che io certi tipi di uomini proprio non li sopporto.

Parliamo, ad esempio, degli iper-possessivi.
Ci siamo visti solo una volta per andare a bere qualcosa insieme, così senza impegno. A dirla proprio tutta, è già tanto se riesco a ricordarmi come si chiama, eppure lui... Mi chiede cosa faccio questa sera e, sentendosi rispondere che esco con un amico, dà in escandescenze come se gli avessi appena detto che sto andando a fare sesso estremo con un'intera squadra di calcio.
E poi, anche se fosse, chi sei tu per vietarmelo?

Parlando di uomini odiabili, loro sono sicuramente tra i primi... Sono OVUNQUE: in biblioteca, in facoltà, al supermercato ma, soprattutto, vicino al kebabbaro.
Mi squadrano come se volessero mettere anche me dentro al panino ricoperta di salsa piccante e al mio passaggio (o di qualsiasi essere semovente che respiri) urlano dietro cose come psssch, mcccccci, ciuuu e, se sono alfabetizzati, Ciao bella! Dove vai? Vai a casa?
Non so se nella loro testa una donna dovrebbe sentirsi lusingata da questo genere di attenzioni e "complimenti", ma vi posso assicurare che la maggior parte delle volte il risultato è solo un fuggi-fuggi generale di ragazze infastidite.


Ma quelli che odio più di tutti sono quelli che ci provano alla Johnny Bravo. Detesto il loro atteggiamento strafottente da "ma sì, questa ci sta", l'aria da galletto e il loro modo di comportarsi, come se ti stessero facendo un favore a degnarti della loro attenzione.
Riescono a cogliere un'allusione in qualunque suono più o meno articolato uscito dalla tua bocca. Ogni tua mossa è una prova inconfutabile del fatto che TU ci stai provando con loro.

Un tipo particolare di Johnny Bravo sono i ragazzi che ti abbordano su facebook (o su altri mezzi virtuali) con qualsiasi scusa e che per provarci dapprima ti chiedono di vedere la tua fotografia e, davanti a un rifiuto convinto, cambiano strategia...

Ti mandano una fotografia dei loro addominali scolpiti (sicuramente presa da internet) e ti dicono qualcosa come: Se mi mandi la tua fotografia, ti faccio vedere anche il resto. (Sì, era proprio quello che volevo).

Ragazzi, non ci siamo. Proprio non ci siamo! E' rimasto qualche uomo in circolazione che si ricorda come si fa a provarci con una ragazza?

lunedì 30 gennaio 2012

Nicotina

Pubblicato da Psy alle 01:56 4 commenti
Io non sono una vera fumatrice. Non tengo un pacchetto di sigarette nella borsa e molto spesso non ho nemmeno l'accendino. Sono proprio un disastro.
Ma dopo tre giorni senza fumare, chiusa in casa per più di 24 ore, davanti a una fotografia del mio ex... Ecco, non posso resistere al richiamo della nicotina. L'unico problema è, per l'appunto, che non ho un pacchetto ed è domenica sera, il che vuol dire che sono chiusi tutti i tabaccai nel raggio di chilometri (ad eccezione di quello in cui lavora il mio ex, of course!).
Pensare di usare il distributore automatico, da queste parti, vuol dire - come direbbe Google - che vi sentite davvero fortunati.
C'è solo una soluzione: trovare qualcuno a cui chiederla.
Scrivo a tutti i numeri della mia rubrica, ma la risposta è sempre inesorabilmente la stessa, "mi dispiace, ma domani devo alzarmi presto, perciò ora vado a letto".
Inizio a farmi prendere dalla disperazione e oramai sono tentata di fumarmi le gambe delle sedie per placare i nervi, quand'ecco...

Lui. Un povero sconosciuto, mai visto prima. Amico di un amico, mi ha aggiunta su facebook per pura curiosità.
Gli apro una chat con fare da cocainomane in crisi di astinenza.
Ciao! Hai una sigaretta? Eh? Ce l'hai? Ti prego, dimmi di sì! Dove abiti? A 20km di distanza? C'è un unico treno che passa tra 7 minuti e quello per tornare è 20 minuti dopo? Beh, perfetto! Allora arrivo da te al volo!
Fossi stata in lui, non avrei mai accettato di vedere una pazza psicopatica in simili circostanze. Ma d'altronde non gli ho nemmeno lasciato il tempo per ribattere.

Sapevo che non avrei mai potuto farcela fino al treno contando solo sulle mie gambe, perciò ho trascinato mio padre recalcitrante fino alla macchina, in pigiama, per farmi accompagnare in stazione.
Una volta giunta a destinazione, ho assalito il poveretto, finendo in un solo tiro le sue ultime due sigarette (sì, tutt'e due insieme, probabilmente), dopo di che l'ho costretto a girare con me per tutta la città in cerca di un distributore funzionante.

Distributore n°1: La macchinetta lampeggia, emettendo suoni futuristici assai poco promettenti. Proseguo impavida e inserisco la tessera sanitaria. La macchinetta smette di lampeggiare e di emettere suoni futuristici... E non ritorna mai più.

Distributore n°2: Questa macchinetta sembra molto più sobria. Non lampeggia e se ne sta zitta e buona al suo posto. Inserisco la tessera sanitaria. Per tutta risposta, sputa la scritta "Prego, inserire tessera". Estraggo la tessera ed essa protesta nuovamente "Prego, inserire tessera". Provo a rimetterla dentro dall'altro lato. "Prego, inserire tessera". Picchio la macchinetta in presa alla furia. "Prego, inserire tessera". Me ne vado scalciando.
"Prego, inserire tessera".

Distributore n°3: Inserisco la tessera che, miracolosamente, viene riconosciuta subito, immetto dunque i soldi, seleziono le sigarette e mi godo stupefatta lo spettacolo delle sigarette che cadono come pioggia insieme al resto dei soldi. Lui, il poveretto che mi ha accompagnata, si avvicina a sua volta e prova a fare altrettanto, ma questa macchinetta non riconosce la sua tessera. Gli passo dunque la mia, che chissà come mai funziona perfettamente.
Facciamo per allontanarci quando veniamo raggiunti da una signora in bicicletta, col fiatone.
Scusate, ragazzi, ma la mia tessera non funziona. Ho provato in tutti i distributori qua intorno e proprio non va. Mi prestereste la vostra?
Non posso fare a meno di provare un moto di compassione e introduco nuovamente la benedetta tessera. "Tessera non valida". Per cinque volte. Lui prova con la sua, che questa volta invece è riconosciuta. La signora ci ringrazia animatamente, paga con una banconota da 10 euro, vede spuntare le sigarette... E osserva il suo resto risucchiato nel vortice oscuro dei distributori.
Io e lui scappiamo prima che il distributore possa combinare altri danni.

Fumo l'ultima sigaretta, salgo sul treno e torno a casa soddisfatta.

domenica 29 gennaio 2012

Fetish

Pubblicato da Psy alle 14:37 5 commenti
Dialoghi con il mio migliore amico, meglio noto come Figlio (non chiedetemi perché).


- Sei grassa.
- Vedi, caro, ci sono cose che, anche se le pensi, sarebbe meglio non dirle ad una ragazza perché rischi di morire prima di essere riuscito a finire la frase.
- Era un complimento! A me piace la tua ciccia. Mi eccita vedere tutto quel grasso che fuoriesce da tutte le parti. Io amo le tue maniglie dell'amore e tutta quella morbidezza.
- Ma... Io non sono grassa.
- Come dici tu, ora lasciami palpare i rotolini.



Come far crollare l'autostima di una donna...

venerdì 27 gennaio 2012

A posto

Pubblicato da Psy alle 19:57 6 commenti
Su msn con un ex trombamico:

- Per quanto mi riguarda, ti metterei nella seconda categoria, quindi sei a posto.
- Eh? Che cosa vuol dire?
- Vedi, le donne sono divise in quattro categorie: quelle perfette, quelle che ti scoperesti volentieri, quelle con cui lo faresti solo nei tempi di magra e quelle con cui non andresti neanche se ti pagano.
- Ah.

mercoledì 25 gennaio 2012

La regola dell'amico

Pubblicato da Psy alle 15:43 3 commenti
Usciamo io e il Cinico da soli.
Entriamo in un locale affollato e ci tuffiamo subito in mezzo alla pista con un bicchiere in mano.
Mi chiedo che aspetto avessimo, visti da fuori, perché un gruppo di uomini allupati mi circonda, offrendomi vari cocktail colorati che profumano di fragola; mentre una biondina lo tira per la cravatta e cerca di sedurlo. Ce ne infischiamo altamente di ogni tentativo di corruzione esterno e torniamo a volteggiare insieme a ritmo di danza kuduro (come siamo dèmodè).

Molte canzoni e qualche drink più tardi, usciamo dal locale abbracciati e facciamo ritorno alla macchina.
Mi chiede di trovare un posto appartato dove poter parlare perché ha delle cose da dirmi e, senza aspettare la mia risposta, monta in macchina, avvia il motore e punta dritto verso le campagne (avete presenti le campagne del Trentino? Sono un intricato labirinto di vigneti, che consente ai giovani da generazioni la possibilità di appartarsi con un minimo rischio di essere scoperti).

Spegne la macchina in un punto talmente nascosto che a me le sue intenzioni sembrano più che evidenti, per cui cerco di assumere (a fatica, date le dimensioni ridotte della macchina) una posa da femme fatale e di fare uno sguardo ammaliante, anche se nel buio della notte non so quanto riesca ad apprezzare i miei sforzi. Attacca a parlare di una conversazione rimasta in sospeso qualche giorno prima, poi di temi di grande spessore culturale e infine anche di gossip cittadino.
Io inizio a spazientirmi. Controllo l'orologio. E' già passata più di un'ora da quando siamo arrivati in quel posto. Non ne posso più e decido di passare all'azione.

Senza preavviso, gli salto addosso.
La sua prima reazione è stata di vago stupore, poi si è rilassato e si è lasciato coinvolgere.

Dopo una decina di minuti mi ha allontanato da sé. Ero confusa, non capivo cosa intendesse fare... Finché non è scoppiato a ridere.
Il mio orgoglio ne ha sofferto moltissimo (soffre tuttora).

Accortosi del mio stato d'animo mi ha chiesto scusa dicendo:
Mi dispiace, stella, ma proprio non ce la faccio. Siamo troppo amici, mi sembra di baciare mia sorella!

... Mi sembra quasi di vederlo, Max Pezzali, stravaccato sul sedile posteriore. Ce la vedo, la sua faccia sghignazzante, mentre inizia a cantare...


lunedì 23 gennaio 2012

Incubi floreali

Pubblicato da Psy alle 19:55 3 commenti
Io non amo i fiori. Da piccola mia mamma mi proibiva di tenerli in casa perché diceva che profumano di cimitero e che le ricordano i morti.
Credo che mi abbia creato un trauma, per cui ricevere dei fiori mi mette in imbarazzo e non so mai come reagire.

Sono convinta che il mio karma sia un diavoletto burlone che si diverte a mettermi in difficoltà, altrimenti proprio non mi spiego come sia stato possibile che abbia ricevuto tre rose nel giro di una settimana, da tre persone diverse.


Scena 1

Ci siamo io e un mio amico di vecchia data seduti al bar dinnanzi a un aperitivo. Lui lo sa benissimo che non mi piacciono i fiori, e men che meno le rose.
Entra il classico tipo indiano che vende le rose e punta dritto su di noi: tu prende fiore per bellissima ragazza?
Il mio simpaticissimo (ormai ex) amico scoppia a ridere e gli chiede quale bellissima ragazza, perché non ne vede nessuna.
Ne consegue un dibattito sulle mie più o meno apprezzabili qualità fisiche.
Per chiudere la questione, il mio amico offre una birra all'uomo-rosa, che per compensare gli regala una rosa con cui mi vedo costretta a fare ritorno a casa.


Scena 2

E' domenica sera.
Normalmente a Trento non c'è molta vita notturna (gli universitari si danno all'alcolismo nascondendosi nei vicoli bui perché non c'è nient'altro da fare)... Ma la domenica è anche peggio del solito. Nemmeno nei vicoli bui potete trovare degli esseri viventi. Persino i piccioni sembrano trasferirsi altrove.
In questa desolazione, accetto di uscire con un conoscente remoto (amico di un amico di un ex compagno di classe, o qualcosa del genere).
Credo che imbarazzo renda bene l'idea della serata.
Cominciamo col dire che io odio il romanticismo affettato, le frasi da bacio perugina, ecc.
Lui sembra una mitragliatrice di smancerie e quando credo di non riuscire proprio a sopportare un'altra dose di miele lui conclude con: i tuoi occhi sono due stelle che illuminano la mia strada.
Non sono più riuscita a trattenermi dal ridere, per cui dissimulando come meglio potevo con una finta tosse sono corsa a rintanarmi in bagno per riprendermi.
Quando finalmente sono riuscita a smettere di ridere e quindi a uscire dal bagno, lui era in piene trattative con l'uomo delle rose.
Con sommo entusiasmo ha proclamato: guarda cosa ti ho preso! Una bellissima rosa, anche se non potrà mai essere bella quanto te.
A questo punto, ogni tentativo di trattenermi dal ridere è stato inutile.


Scena 3

Lui è bello e impossibile. Talmente bello che nessuno può resistergli: donne, uomini, animali. Cascano tutti ai suoi piedi come mosche... E l'uomo delle rose non fa eccezione.
Si avvicina al nostro tavolo e tenta di vendergli la rosa con i soliti stratagemmi. Il bello tira dunque fuori il portafoglio e gli fa vedere che è povero in canna.
Con una mossa del tutto inaspettata, l'omuncolo mette la rosa in mano al mio accompagnatore, si avvicina al suo orecchio, gli sussura "per te è gratis" e gli lecca la guancia, prima di sparire tra la folla del locale.

domenica 22 gennaio 2012

Odi et amo

Pubblicato da Psy alle 03:44 0 commenti

Io amo...
  • Tornare casa alle tre e cercare di fare piano per non svegliare i miei genitori.
  • Tornare a casa alle tre, ubriaca, cercando di fare piano per non svegliare i miei genitori... E scoprire la mattina dopo di aver svegliato non solo loro, ma tutto il vicinato.
  • Accorgermi di avere tantissima fame e ingurgitare barattoli interi di fagiolini borlotti.
  • Ripensare alla serata... E sentire ancora il suo sapore sulle labbra.
  • Trovare - cosa rara di questi tempi - un uomo che bacia davvero bene e crogiolarmi nelle sensazioni che mi trasmette.
Io odio...
  • Sapere che domani i miei genitori mi chiederanno con fare cospiratorio a che ora sono rientrata e se per caso fossi ubriaca, dato che ho fatto cadere un tavolo, un quadro appeso al muro, cinque giacche e un appendiabiti... E naturalmente io negherò anche di fronte all'evidenza e dirò che mi girava un po' la testa a causa del mal d'auto e che gli altri rumori non li ho fatti io, probabilmente erano i vicini.
  •   Ricordarmi all'improvviso di essere a dieta e pensare "Non ho mangiato per tutto il giorno... E poi rovino tutto per un cavolo di barattolo di fagiolini?! Non potevo trovare almeno qualcosa di più decente da mangiare?"
  • Cercare di fare mente locale e non ricordare altro di lui che il sapore delle sue labbra.
  • Trovare - cosa rara di questi tempi - un uomo che bacia davvero bene... E non riuscire a ricordare il suo nome.

venerdì 20 gennaio 2012

No matter what they say...

Pubblicato da Psy alle 22:09 0 commenti
I Fighi sono complicati. Non sono il genere di persona con cui fai conoscenza una sera in un bar e il giorno dopo sono diventati i tuoi migliori amici. No, con loro bisogna sudare sette camicie per entrare nel loro piccolo mondo.
Io non so perché ho avuto questo onore.
Era un martedì quando ci siamo visti la prima volta. Li conoscevo per via traverse e, in preda alla noia assoluta, avevo accettato un loro invito a prendere un caffè.
Quella sera stessa ero già a dormire a casa di uno di loro (lo so cosa state pensando, porcellini, ma era una cosa del tutto innocente) e sono rimasta lì per il resto della settimana.
E' stato proprio amore al primo incontro.

E' successo tutto talmente in fretta che ammetto di essere rimasta un po' sconcertata, per cui una parte di me continuava a chiedersi perché fossi stata adottata subito come una di loro, finché un giorno...

Qualcuno aveva insinuato che girassero con me solo nella speranza di potarmi a letto, e mentirei se vi dicessi che non l'ho mai pensato.
Un grosso pregio/difetto del Cinico è che non gli si può nascondere nulla. Aveva capito subito che nascondevo qualcosa e sono anche quasi certa che avesse intuito esattamente qual era la situazione.
Qualche giorno dopo avevamo incontrato ad una festa l'individuo che mi aveva messo la pulce nell'orecchio. Aveva provato ad abbordarmi e, dopo aver realizzato che non c'era trippa per gatti, aveva fatto un commento maligno insinuando che non ci stavo con lui perché ero proprietà esclusiva dei Fighi.

Purtroppo per lui, il Cinico l'ha sentito.
Non dimenticherò mai quella scena.
Dall'alto del suo metro e novanta gli aveva detto:

Tu sei solo uno stupido che non ha capito niente. Ti piace per le sue belle tette e credi che sia lo stesso anche per noi? Non solo ti sbagli, ma ti stai pure perdendo il meglio che ha da offrire: la sua simpatia, la sua intelligenza. - Poi si era voltato verso di me e aveva continuato. - Stella, a me piaci perché sei dolcissima. Mi piace l'aria materna che hai mentre ti agiti in cucina per preparare il pranzo, pur sapendo benissimo che ci andrebbe bene anche un panino. Mi piacciono le battute demenziali che fai quando sei ubriaca. Mi piace la faccia da scema che fai quando balli e sei persa nel tuo mondo. A noi piaci così come sei e da te vogliamo solo questo, la tua amicizia.

Sì, le sue parole all'epoca mi avevano molto colpita... Ma mi ha colpita ancora di più scoprire giorno dopo giorno nel corso degli ultimi mesi che lo pensa davvero.

Non sono tipi convenzionali, non sono facili da capire e a volte sono proprio insopportabili. Eppure, nonostante tutto, a me piacciono così come sono.

giovedì 19 gennaio 2012

Amori impossibili

Pubblicato da Psy alle 22:13 2 commenti
Lui: Tu mi piaci.
Io: Mi fa piacere, però io... Cioè... Vedi...
Lui: Mi piaci sul serio. Lo so che ci siamo visti solo mezz'ora fa, ma se potessi uscirei di nuovo con te anche subito. Voglio frequentarti, conoscerti meglio.

Il mio imbarazzo inizia a diventare palpabile e, per trarmi d'impiccio, provo a citare un pezzo di una delle mie canzoni preferite.

Io: Conosci i Baustelle? La moda del lento? Ecco... "Sono un periodo strano. Fumo, bevo troppo e non mi va l'innamoramento umano".
Insomma, sto uscendo da poco da una storia. Mi fa piacere se ci vediamo ogni tanto, ma non credo che sia una buona idea quella di frequentarci, di conoscerci meglio.


Lui prova dapprima a convincermi che mi sto sbagliando e che potrei concedergli almeno il beneficio del dubbio. Poi diventa via via più stizzito, prima di dire la frase più incredibile, geniale, allucinante, eccezionale, supercalifragilistichespiralidosa che mi sia mai capitato di sentire.

Lui: Tanto io non potrei innamorarmi di te, perché... Sono innamorato della montagna.

mercoledì 18 gennaio 2012

Tanto amore

Pubblicato da Psy alle 20:49 3 commenti
- Ma ciao, stellina!
- Amore mio, sei arrivato.
- Come stai, tesoro?
- Piccola, mi passi lo zucchero, per piacere?
- Che cosa facciamo questa sera, tenero cuoricino mio?

A qualcuno verrebbe il diabete, sentendoci parlare tra di noi.
Altri potrebbero pensare che queste manifestazioni d'affetto, oltre che melense, siano pure un po' démodé.
I più ingenui crederanno senz'altro che ci vogliamo tanto bene - il che potrebbe anche essere vero, ma non è questo il motivo di tutte quelle smancerie.

No, la triste verità è che il motivo per cui ci chiamiamo sempre tra di noi utilizzando amorevoli vezzeggiativi è per la forza dell'abitudine. Lo facciamo con tutti.

Non è tenerezza, ma una forma di sopravvivenza.

Se non ci credete, provate a chiamare Luca il vostro partner che potrebbe benissimo essere appena scappato dalla mafia russa, prima di correggervi balbettando "Ehmmm... I-Igor?".
Se non sorride, fareste meglio a iniziare a correre.

Dopo una serie di episodi del genere, vista la mia scarsissima memoria con i nomi, le opzioni erano due: fare un voto di castità... Oppure soprannominare tutti Pasticcino.

lunedì 16 gennaio 2012

Il puma

Pubblicato da Psy alle 19:24 3 commenti
Il puma è uno dei Fighi. Per la verità, è lui che ha dato origine al loro nome.
Non che sia particolarmente bello, anche se non posso negare che è carino. Se volete farvene un'idea, posso dirvi che sembra in tutto e per tutto John Travolta da giovane, anche come modo di vestire. Mia madre la prima volta che lo vide mi disse "Carino il tuo amico. Sembra uscito da Febbre di sabato sera".
Beh, come darle torto.

Ad ogni modo, vi dicevo, è lui che ha dato origine al loro nome, qualche mese fa, quando durante una conversazione mi disse che dovevo ritenermi fortunata ad essere stata notata da un uomo figo e ninfomane (eh?) come lui.

Devo ancora finire di ridere per quella frase e credo che riassuma benissimo la sua persona.
Ama le donne. Non tutte le donne, per la precisione, solo quelle alte, bionde e con un fisico da modella (motivo per cui devo ancora capire cosa ci trovi in me, che sono l'esatto opposto). Le ama talmente tanto da volerne una diversa ogni sera.
Con altrettanta passione ama pure i gatti, che io invece detesto. Un giorno, mentre stava iniziando uno dei suoi interminabili discorsi sulla superiorità della razza felina gli dissi che mi dispiaceva deluderlo, ma che a me proprio non piacciono. Lui si limitò a soffiare come un gatto e a dirmi "Diffido sempre di chi non ama i gatti. Tutti li amano", prima di proseguire il discorso da dove l'aveva interrotto.

La cosa veramente sconcertante di lui, ad ogni modo, è il suo rapporto con me. Come dicevo prima, io non rientro affatto nei suoi canoni di bellezza (e scopabilità), per cui si è creata un'amicizia serenissima, senza turbe sessuali... O almeno, era così. Poi, di punto in bianco, gli è partito l'ormone.
Abbiamo iniziato a frequentarci in maniera blanda e a me non dispiaceva poi così tanto, perché nonostante la sua apparente superficialità è una persona gradevole con cui parlare (e non solo).
Poi un giorno ha iniziato a dirmi che non aveva più frequentato nessun'altra da quando aveva iniziato a uscire con me e devo ammettere che la cosa mi ha un po' sconvolta perché, come scoprirete presto, la monogamia non rientra tra le mie qualità.
Il giorno seguente mi ha telefonato per dirmi che gli stavo troppo addosso e che preferiva non vedermi più (What the fuck?!).
Il giorno dopo ancora mi ha invitata a casa sua e mi ha pregato di uscire solo con lui.
Quello successivo mi ha piantato una scenata perché avevo inviato dei bacetti su facebook ai miei amici.
La settimana seguente ha deciso che dovevamo smettere di vederci perché IO mi stavo affezionando troppo e noi due non saremmo mai e poi mai stati insieme.

Va avanti così da più di un mese.
La settimana scorsa, il sabato sera, ha mandato il suo migliore amico (il Cinico, di cui parlerò nel prossimo post) a prendermi a casa per festeggiare - io e il Cinico, sia chiaro - il nostro terzo mesiversario.

Siete confusi e non avete capito nulla? Ecco, neanch'io. Se qualcuno trova un chiave per decifrare la situazione, me la spieghi, per favore.
Nel frattempo, mi limito a ribadire:

WHAT THE FUCK?!

domenica 15 gennaio 2012

Friends forever: I Fighi

Pubblicato da Psy alle 20:40 3 commenti
Io con le donne proprio non mi ci trovo.
I miei amici ritengono che io sia un uomo mancato, in realtà.
Non so se sia vero, ma so per certo che, in qualche modo, le mie amicizie sono per un buon 90% maschili.

Questa situazione mi si addice proprio. Loro mi vogliono bene, hanno delle tendenze iper-protettive da fratellone maggiore e scoraggiano i tipi molesti che ci provano nelle discoteche. Mentre io in cambio do loro consigli sulle rispettive fidanzate, sostegno psicologico (ammettiamolo, voi uomini non siete bravi in queste cose) e preparo deliziosi dolcetti... O almeno ci provo.

I problemi arrivano quando:
  1. Andiamo a una festa tutti insieme e a metà serata si dileguano ciascuno con una ragazza diversa... Dimenticandosi della mia esistenza, per cui mi vedo costretta a rimorchiare a mia volta uno che passava di lì per caso al solo scopo di scroccargli un passaggio per tornare a casa.
  2. Si ricordano eccome della mia esistenza... Per cui cercano di vendermi a un imprenditore milanese appena conosciuto in cambio di alcol.
  3. Mi telefonano, prima di uscire dicendo che sono terribilmente dispiaciuti, ma se escono con una ragazza è più difficile rimorchiare perché le altre donne credono che io sia la loro fidanzata (di tutti loro insieme, sì).
E' per questo motivo che ho deciso che i miei amici, "I Fighi", non mi bastano più e che occorre ampliare le mie frequentazioni...

Con risultati ancora da verificare.

sabato 14 gennaio 2012

Il perché

Pubblicato da Psy alle 23:05 1 commenti
Io ho un problema. Un grosso problema.

Non riesco a stare a casa.

Ho un bisogno viscerale di vita sociale. Restare a casa mi deprime, mi angoscia, mi snerva, mi scazzata, mi infastidisce, mi... Oh, avete capito insomma!
Perciò ogni sera mi ritrovo a supplicare su facebook di uscire con me persone che non vedo da 3 anni o con cui ho scambiato solo poche parole ad una riunione.
Chiunque va bene.
Una birra. Un caffè. Una serata in discoteca. Un concerto. Una conferenza sulla relazione tra gli asparagi e l'immortalità dell'anima. E' del tutto indifferente. L'importante è uscire, vedere gente, entrare in contatto con il mondo. Non fermarsi mai. Non restare mai da sola.

E' da lì che scaturisce questo blog, perché - ahimè - tutta questa gente nuova che entra ed esce dalla mia vita in modo caotico è fonte di situazioni intriganti, passionali, ambigue, imbarazzanti... Ce n'è per tutti i gusti.

E qui ve le voglio presentare, se non proprio tutte, almeno le più divertenti.
 

Rumour has it Copyright © 2011 Design by Ipietoon Blogger Template | Illustration by Enakei | Gossip Celebrity