Antefatto, ove un nobile gentiluomo diventa un animale selvaggio.
Il Gorghenfest è uno degli appuntamenti imperdibili annuali; ovvero una delle 275 feste a cui ritengo di non poter assolutamente mancare senza che la mia vita sociale ne risenta in modo catastrofico. Tuttavia, la presenza di una particolare attrattiva incrementa il suo tasso di interesse del 200% rispetto ad altri eventi analoghi: la partecipazione (quasi) certa, ogni anno, del Giovane Werther.
Il baldo giovine in questione è una delle persone più intelligenti che conosca... Almeno da sobrio.
Wikipedia impallidisce innanzi alla sua accuratezza storica e l'Accademia della Crusca si inchina alla forbitezza del suo linguaggio. A noi comuni mortali non resta che pendere dalle sue labbra (dizionario alla mano) e cercare di coglierne la saggezza.
Cotanta raffinatezza di pensiero può diventare un fardello difficile da sopportare per un fanciullo sensibile come il Giovane Werther, che si vede dunque costretto ad annaffiare periodicamente i suoi neuroni con vino di pessima qualità per poter sostenere una conversazione paritaria e normale con i suoi coetanei. Quest'azione benefica nei confronti del genere umano non viene certo lasciata al caso, ma è frutto di meticolosi studi che hanno portato a deduzioni su quale sia il miglior rapporto gradazione alcolica/prezzo, disinibizione/possibili danni permanenti, ecc.
Purtroppo, per quanto questi studi possano essere basati su solide basi scientifiche e per quanto il giovanotto in questione sia uno spirito brillante, i risultati di tali esperimenti non sono sempre quelli sperati.
Fu così che, durante la festa in questione, il Giovane Werther divenne a un tratto il Giovane Hyde.
La tragedia, ovvero come una gentil fanciulla abbia a pentirsi delle proprie fantasticherie
Con movenze scimmiesche si strappa di dosso i vestiti e si getta sulla folla di poganti, scaraventando in aria virilissimi corpi metallari come fossero piume, mentre un inarrestabile fiume di sudore si lancia in picchiata dalla sua fronte abbattendo tutto ciò che gli sta intorno.
Camuffata tra la folla, seguo lo spettacolo con interesse, fantasticando su quei pettorali vigorosi che fanno bella mostra di sé sotto ciò che rimane della sua maglietta. Persa nei miei pensieri, non realizzo di essere stata scoperta.
Mi sveglio di soprassalto quando un pollice opponibile attraversa la mia fronte dicendo «Simba» con tono mistico, mentre mi unge con quello che deduco essere il sudore rimasto sulla sua fronte. Mi accingo a parlare per manifestare la mia disapprovazione, ma il Giovane Hyde mi ha già afferrato per un braccio e mi trascina in mezzo al delirio.
Ogni tentativo di fuga viene sventato da quegli omoni che saltano e sudano e spingono e sudano ancora, facendomi rimbalzare come la pallina di un flipper.
Realizzando che il suo braccio accorre in mio soccorso ogni volta che un paio di anfibi numero 47 sta per sacrificare la mia testa al dio Metal, inizio a rilassarmi e a godermi quest'esperienza paranormale.
Poi, senza preavviso, mi accorgo che il Giovane Hyde non è più nei paraggi e di essere dunque in balia del destino.
Conclusione, in cui la protagonista è confusa
Terrorizzata, mi appallottolo sperando che la sorte abbia pietà di me e chiudo gli occhi per non vedere la fine che si avvicina.
All'improvviso mi sento più leggera e mi sembra di volare nell'aria: è successo, sono morta.
Apro lentamente gli occhi.
Davanti a me l'impeccabile Giovane Werther mi fissa attraverso il suo impeccabile monocolo con aria di impeccabile disapprovazione. Scuote lentamente la testa.
«No, no, no. Signorina, non Le hanno forse insegnato che è pericoloso per una pulzella tentar la via del pogo? Per piacere, stia attenta.»
Attonita e sbigottita, mi allontano senza emettere suono.
Sul mio cervello galleggia la scritta Con l'alcol ho chiuso.
mercoledì 27 agosto 2014
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