martedì 6 maggio 2014

WTF?!

Pubblicato da Psy alle 12:16
Piove, è buio, fa freddo e tra me e me penso a quanto sarebbe bello avere del tempo libero per dedicarsi ad amene attività, quali dormire. Invece eccomi qui, alla famosa festa degli asparagi di un paese vicino.
Confido, in verità, di non incontrare troppi conoscenti e di poter trascorrere la serata in un angolo nascosto, sonnecchiando su una panchina.
Bastano cinque minuti di tempo per realizzare che il mio programma per la serata verrà certamente stravolto, dato che tutto PaesinoInMezzoAiMonti sembra essere presente all'evento: spuntano facce note anche da dietro i cespugli, offrendo birre, cibo e forme di intrattenimento di dubbia moralità.
Sono circondata e non resta altra scelta che mangiare, bere e ballare per non rischiare di essere trascinata dietro i sovraffollati cespugli.

Essendo PaesinoInMezzoAiMonti un paesino in mezzo ai monti (chi l'avrebbe mai detto), i suoi abitanti sono il risultato di generazioni e generazioni di gente di montagna, cresciuta a suon di mele, vino e bestemmie, per cui le manifestazioni d'affetto sono difficilmente conciliabili con il loro carattere. Tranne questa sera.

Accolta da calorosi abbracci, mi ritrovo a passare di mano in mano come un morbido peluche, sentendo frasi quali «Io non abbraccio mai, ma mi fai troppa tenerezza». Mi annuso, per verificare se emano qualche strano odore, ma la ritengo un'ipotesi poco probabile. Volano dichiarazioni di persone viste forse due volte, che tuttavia ritengono di essermi molto affezionate e manifestano il loro sostegno emotivo. Inizio a chiedermi se sto sognando e mi pizzico un braccio: sono sveglia.

Capisco che la crisi ormonale non colpisce solo me, ma anche La Rossa, nota per la sua scarsa propensione al contatto fisico, quando la ritrovo tra le braccia di un giovane vichingo, intento in dichiarazioni d'amore.

Inizio a nutrire il forte sospetto che ci sia qualcosa di strano negli asparagi; è l'unica spiegazione plausibile.
Intimorita, striscio verso la porta, tentando la fuga, ma il mio tentativo non passa inosservato e in attimo sono circondata da una nuova forma di zombie.
Allo stremo delle forze, alzo bandiera bianca e mi accascio a terra, soccombendo al potere dei loro abbracci. Con la mente ormai ottenebrata dalla morte imminente, le ultime parole che sento sono «Oggi sei molto bella e pensa che ci provo con te solo una volta ogni due anni quindi potresti anche farmi un favore standoci, anche se poi va sempre a finire che mi tratti come una pezza, facendomi tornare alla realtà e passa tutto».

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