Devo ammetterlo, non mi sono precisamente sprecata per questo esame: tra viaggi, traslochi, corse, impegni vari, mi sono ritrovata a fare la conoscenza dell'incomprensibile libro a soli tre giorni dall'esame.
- Buongiorno, professore.
- Buongiorno, signorina... Signorina... Ma da dove viene con questo nome così particolare?
- Ehmmm... Cile.
- Oh, Cile! Ci sono stato qualche anno fa. Che bel paese e che bel clima! Avete giocato anche molto bene contro l'Australia, ha visto?
Ripasso mentalmente il programma e mi chiedo di quale capitolo del libro stia parlando.
- Cosa? Ah! I mondiali! Certo, bellissima partita, sì, sì.
- Allora, mi dica...
Trattengo il fiato, in attesa della fatidica domanda che porrà fine alle mie illusioni di riuscire a superare questo esame.
- Com'è arrivata in Italia?
Trascorro i dieci minuti successivi esponendo la versione bignami della mia vita.
- E' mai stata in Messico? Un posto fantastico per andare in vacanza. E i messicani, poi... Gente fantastica e hanno un'università di ottimo livello. Avevo fatto un progetto molto interessante con loro qualche anno fa perché...
Trascorre i dieci minuti successivi esponendo una versione (non troppo) bignami della sua vita.
- Ma torniamo a noi. Ha qualche argomento da cui le piacerebbe partire?
Mi ero assolutamente dimenticata dello scopo della mia presenza lì, per cui mi faccio prendere assolutamente alla sprovvista.
- S-sì. L'eurocentrismo.
- Bellissimo, bellissimo! Ottimo argomento, ottima scelta! Le va bene un 25?
- Prego?
- Mi dia il Suo libretto.
Glielo porgo, senza capire.
- Grazie, buona giornata, mi chiami dentro il prossimo.
sabato 21 giugno 2014
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